lunedì 18 maggio 2015

La vita è uguale a una scatola di cioccolatini... non sai mai quello che ti capita!

Dopo una settimana di silenzio, causa influenza, ritorno senza poter raccontar nulla di interessante dal punto di vista formativo.
Le giornate di archivio continuano e a breve non rimarrà più molta carta da scansionare.
Per fortuna l'unica nota positiva è il rapporto di solidarietà e condivisione che si rafforza ogni giorno di più tra me e le due colleghe dell'ufficio.
La tutor, inesistente, abbozza un paio di momenti in cui mette alla prova le mie conoscenze di base "interrogandomi" sulla teoria contabile; il paradosso è che devo rimarcare la convinzione delle mie risposte poiché la correttezza delle sue posizioni vacilla una volta su due.

Io sto facendo il countdown e voi?!

















venerdì 1 maggio 2015

Alienazione della fatica Vs Motivazione

Potete immaginare quali potrebbero essere le conseguenze sul vostro cervello dopo aver scansionato, ininterrottamente, documenti per otto ore al giorno e per quattro giorni di seguito? 
Ve lo dico io: elettroencefalogramma piatto.

La vita aziendale è ricca di mille sfaccettature che richiedono il confronto con mansioni non strettamente pertinenti com il proprio ruolo. Per lo stagista esiste l'aggravante di essere l'ultimo arrivato e quindi non mi turba aiutare ad annaffiare le piante dell'ufficio, archiviare le pratiche degli ultimi tre anni, arrabattarmi nelle attività senza indicazioni precise ed esaustive ma mi disturba osservare che dopo cinque settimane di stage (a metà percorso)  l'obiettivo formativo è decisamente in secondo piano e forse non proprio rilevante.
Nonostante tutto impiego sempre la massima serietà e dopo quattro giorni di "inattività cerebrale" ho ripreso, di mia iniziativa, un lavoro iniziato nei giorni scorsi: verificare i saldi clienti aperti al 31/12/'14 per  sollecitare gli scaduti.

Rischio di rimanere impantanata nella trappola dei risultati e quindi faccio una una riflessione: la differenza tra i risultati ed i progressi è sottile ma essenziale.
Credo che non esista un rapporto lineare tra il nostro impegno ed i risultati che otteniamo; questo perché qualsiasi cambiamento avviene in modo discontinuo.
In natura l'energia prima si accumula, giorno dopo giorno, nulla sembra accadere ma all'improvviso tutto accelera e gli eventi si susseguono ad una velocità inaspettata.
Lo stesso vale per i nostri obiettivi: dobbiamo essere come una goccia che, senza fretta e senza sosta, scava la roccia.
E' garantito che ci saranno settimane in cui non vedremo neanche il barlume di un risultato ma, continuando a scavare, la nostra pietra all'improvviso si spezzerà ed i risultati fluiranno come un fiume in piena.

Vi saluto invitandovi ad ascoltare un discursus che ho seguito su TED (sito consigliato qualche mese fa da Sabrina Gobbi) sulla forza della motivazione in ufficio che, contrariamente al senso comune, non è direttamente correlata con il denaro.







sabato 25 aprile 2015

La parola della settimana è dissimulare

Da tempo sono iscritta alla newsletter del sito Una Parola Al Giorno che permette di ricevere quotidianamente la spiegazione di vocaboli noti e meno noti.  Lo consiglio a chi, come me, concepisce la parola come un'entità creativa. Scegliendola si sceglie e genera una realtà. 
Imparare a sfruttare appieno le parole ci permette di evolvere sotto un profilo spesso trascurato: la qualità della comunicazione.
Tra quelle ricevute questa settimana una è perfetta per raccontarvi la mia quarta settimana di stage.
DISSIMULARE: mascherare un sentimento, un pensiero o una reazione, affinché altri non se ne accorgano.
Rendere dissimile ciò che si esterna da ciò che dentro di noi sentiamo o pensiamo. Una finzione elegante: se da un lato è una forma di ipocrisia, dall'altra racconta una rimodulazione fra ciò che portiamo internamente e ciò che manifestiamo fuori, che può avere i suoi bei gradi di saggezza e opportunità.

Lunedì la tutor dell'azienda mi conferma, in seguito a mia richiesta,  che la sensazione che già avevo da qualche giorno non era infondata: non è più richiesta una risorsa in contabilità ma vorrebbero che mi occupassi delle pratiche di carrozzeria. Io dissimulo il mio disappunto e le ricordo l'impegno preso all'inizio dello stage e le mie priorità. 
Uno dei titolari suggerisce alle colleghe, indicandomi,  di approfittare della mia presenza per archiviare il quanto più possibile. Io dissimulo la mia frustrazione e accenno un sorriso accondiscendente. 
In queste quattro settimane ho scansionato tanta carta da poter ricoprire un intero campo da calcio: negli ultimi giorni ho trattenuto a stento il nodo alla gola. 

Quindi sto cercando vie alternative per completare la mia formazione e, considerato che comunque terminerò l'esperienza in quest'azienda, approfondisco per conto mio quanto viene accennato in ufficio. Per esempio la fatturazione elettronica e lo split payment (introdotto dalla Legge di Stabilità) che riguarda i fornitori, come l'azienda in cui mi trovo, della Pubblica Amministrazione: in breve, emettono fattura indicando la dicitura "scissione dei pagamenti" ed incassano il corrispettivo al netto dell'IVA, che poi l'ente pubblico versa direttamente allo Stato.
Vi segnalo qui una fonte che permette di approfondire il tema.

La settimana si è conclusa con la visita in azienda di Silvio Grosso che, durante il colloquio con la mia tutor, ha rimarcato l'obiettivo formativo dello stage.
Per cui mi aspetto risvolti positivi dalla prossima settimana.


venerdì 17 aprile 2015

Istruzioni per l'uso: il capo non sbaglia mai.

Alla fine della terza settimana ho archiviato e scansionato più di 500 fatture e d.d.t., verificato che le 400 bolle di reso del 2014 siano state correttamente stornate con le relative note credito dei fornitori e controllato sui registri Iva degli ultimi tre mesi che le registrazioni contabili siano congrue con i documenti. Proprio svolgendo quest'ultimo incarico ho potuto rispolverare quanto appreso durante le lezioni con Fabio D'Anghela sull'indetraibilità dell'Iva e le norme in campo di applicazione.

Sono molto riconoscente ad una collega in particolare che si dimostra sempre generosa nel condividere le informazioni e che comprende appieno il senso formativo di questa mia esperienza.
Meno edificante, invece, è il comportamento dei capi dell'azienda ma che, nonostante tutto, non si possono mai contraddire.

Nello specifico il management è fondato su un certo tipo di cultura che si focalizza sul colpevole e non sulla risoluzione efficace del problema, sul biasimare le persone invece di indicare loro la via per evitare gli errori, sul rimandare ad altri la responsabilità dei propri errori: mors tua vita mea.
Cultura dove "il capo non sbaglia mai".

Il capo dà ordini; il leader dà indicazioni.
Il capo si basa sul suo potere; il leader cerca il consenso.
Il capo suscita timore; il leader ispira simpatia.
Il capo dice "Io"; il leader dice "noi".
Il capo fa notare chi sbaglia; il leader indica cosa è sbagliato.
il capo sa come sono fatte le cose; il leader sa come fare le cose.
Il capo pretende rispetto; il leader suscita rispetto.


E voi cosa dite: il vostro tutor è un capo oppure un leader?





sabato 11 aprile 2015

L'assertività è divina

Questa settimana, oltre alle tante e care fatture fornitori, mi è stato affidato il controllo dei registri Iva degli acquisti: vale a dire verificare che le registrazioni contabili siano congrue con i documenti. 
Per la legge di "quattro occhi sono meglio di due" ho rilevato delle anomalie che sono state prontamente corrette ma la riflessione di oggi ricade su un episodio che mi ha portato ad analizzare quanto sia importante riuscire a sviluppare un comportamento assertivo sia in azienda che nella vita privata.
La responsabile mi ha chiesto di verificare se alcune fatture riportassero l'indicazione del reverse charge in campo di applicazione IVA.

Di per sé non una richiesta strana se non per la pronuncia in francese del termine "reverse charge" che io, invece, ho sempre pronunciato in inglese.
Qui è entrata in campo ì'assertività: in virtù di un atteggiamento in perfetto equilibrio tra passività ed aggressività, per l'appunto assertivo, ho chiesto alla responsabile conferma della corretta pronuncia del termine e sebbene fossi abbastanza certa della correttezza delle mie informazioni ho accolto la sua conferma definitiva sulla natura francese del termine.

Questo è un esempio di come sia possibile anche in azienda raggiungere contemporaneamente due obiettivi: avere buoni rapporti con gli altri ed ottenere risultati positivi. Nello specifico, rispettivamente, rapportarsi al superiore con modi rispettosi dimostrando una curiosità intellettuale e cercare la verità assoluta e non relativa.

I due comportamenti alternativi che si sarebbero rivelati inefficaci sarebbero stati:

  • arrendersi all'opinione altrui "tradendo" la propria verità;
  • contraddire l'altro in maniera supponente dimenticandosi il rispetto non solo della gerarchia ma anche del pensiero in disaccordo col nostro. 

Sperando di non annoiarvi troppo con la mia solita "riflessologia" non posso salutarvi senza prima rivelarvi la verità assoluta sulla corretta provenienza del termine "reverse charge".
Trovate la risposta e un piccolo approfondimento sul tema ascoltando il video.








domenica 5 aprile 2015

Ordinaria amministrazione

Dopo circa un anno di assenza da un posto di lavoro mi presento allo stage con molto entusiasmo e grande volontà di "rimettermi in pista".
Mi trovo all'interno dell'ufficio amministrativo di un'azienda della piccola industria, l'officina autoriparazioni Autala: è un'azienda di famiglia in attività da più di quarant'anni.
Il lavoro che mi aspetta è molto simile alle mie precedenti esperienze professionali tranne che per l'attività svolta dall'azienda e per questo i primi tempi serviranno a prendere dimenstichezza con i termini tecnici, le procedure ed il metodo utilizzati.
A partire dal primo giorno sono state evidenti le dinamiche delle relazioni tra i colleghi ed alcune divergenze: questo a dimostrazione del fatto che "ogni mondo è paese" e che, secondo me, spesso lo step più difficile non è svolgere al meglio le mansioni che vengono assegnate quanto riuscire ad inserirsi in un contesto già collaudato e farsi accettare con il proprio modo di essere e di pensare. Stabilire rapporti cordiali e di cooperazione con i colleghi è estremamente importante anche per il proprio benessere personale.
Infatti, riuscire ad immergersi nell'ambiente lavorativo in modo tempestivo ed efficace può diventare anche un forte stimolo per raggiungere risultati sempre più ampi.
Quindi, ciò che ho fatto fin dal primo giorno è stato rispettare le regole di convivenza per gli spazi comuni, prestare attenzione ad un abbigliamento discreto ma curato e riservare il numero di ore di riposo notturno corretto per un'adeguata lucidità e serenità.

I compiti che mi sono stati affidati sono ancora di scarsa rilevanza ma è un buon banco di prova per testare la mia precisione ed affidabilità: devo abbinare le fatture fornitori con le rispettive bolle assicurandomi che tutti i dati corrispondano, verificare che tutte le bolle di reso siano seguite dalla relativa nota di credito e controllare che i registri Iva delle vendite siano congrui con i documenti emessi.

Nonostante l'ambiente sia prettamente maschile ho la piacevole compagnia di due ragazze che lavorano in ufficio e con cui ho condiviso un paio di pause pranzo.

Se A è uguale al successo, allora la formula è: A = X + Y + Z. 
Dove X è il lavoro, Y il gioco,  Z il tenere la bocca chiusa.